Juve Stabia, la classifica non è (ancora) un problema, ma le prestazioni cominciano a preoccupare

05.10.2015 18:50 di  Vincenzo Di Somma   vedi letture
Juve Stabia, la classifica non è (ancora) un problema, ma le prestazioni cominciano a preoccupare
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Considerando che Jidayi e Di Carmine, con le loro reti, hanno portato alla causa stabiese all'incirca 20 punti, nel momento in cui il ravennate e la punta fiorentina si sono accasati altrove è diventato pressochè impossibile pensare che la Juve Stabia potesse ripetere il campionato dello scorso anno. Dissanguarsi per rimpiazzare i due non sarebbe stata una mossa saggia. La strada scelta da Logiudice e Manniello durante il mercato estivo, quindi, è quella del ridimensionamento. Di organico, di valore della rosa, di ingaggi, di obiettivi. Se l'anno scorso era lecito, in virtù della retrocessione dalla B, pensare ad una pronta risalita, quest'anno puntare sin dall'inizio al vertice non era preventivabile. Dunque non stupisce che, in questo avvio di stagione, a fare la voce grossa ci sia la Casertana e non le vespe di mister Ciullo. Una partenza così ad handicap, con già tre sconfitte, 4 punti e un quintultimo posto all'attivo, tuttavia, nessuno se l'era aspettato. La partenza illusoria in Coppa Italia, poi il doloroso ritorno sulla terra fino al ko con i falchetti nell'ultimo turno. I mugugni della piazza si fanno sempre più insistenti e si mormora già di fiducia a tempo per Ciullo. Se da un lato il d.s. Logiudice conferma pieno sostegno all'allenatore scelto in estate, le indiscrezioni sono già cominciate con il toto-nomi: Liverani, Maurizi, Campilongo...

Ma in un campionato che vige nell'incertezza più totale fino a maggio, 4 punti in 5 giornate lasciano il tempo che trovano. Quello che sorprende davvero è la qualità del gioco espresso da Migliorini e compagni. È vero che, nelle partite giocate finora, se si esclude il Melfi, nessuna squadra ha messo sotto la Juve Stabia, ma questo sembrerebbe esser dovuto più a una mediocrità altrui che a meriti propri. Manovra lenta e a tratti impacciata, fatica tremenda a far arrivare cross dalle parti di Gomez, pressing saltuario, sovrapposizioni dei terzini inesistente. Per rispetto nei confronti del lavoro di Ciullo, non verrà accennato ad alcun paragone con la gestione Pancaro dello scorso campionato ma con queste premesse è difficile ipotizzare di poter imbastire un filotto di risultati utili consecutivi. L'alibi degli infortuni non regge nel momento in cui si perdono due punti in casa come contro la Paganese, o si permette a Tito di fare quel che vuole come in occasione del gol di De Angelis. È soprattutto il centrocampo ad essere in continuo affanno: Obodo è utile in fase di interdizione, ma non si può pensare di affidare a lui la regia, Carrotta appare inseperto e rischia di diventare il capro espiatorio di un mercato non soddisfacente, alla resa dei conti incompleto. La coperta è corta, come si dice in questi casi, ed ora sta arrivando l'inverno.